giovedì 29 settembre 2011

Asinara.

Ci scusiamo innanzitutto con tutti quelli che ci seguono per le pubblicazioni in ritardo dei nostri post, causata da alcuni problemi di organizzazione e connessioni alla rete.

Ieri abbiamo vissuto un'altra esperienza fantastica di questo progetto Comenius che ormai svolge al termine, tutti sentiamo già una certa nostalgia nell'aria, come se sapessimo già che Sabato, con la partenza degli Svedesi, finirà tutta la nostra grande avventura. Non ci disperiamo e teniamo saldo il ricordo della stupenda giornata di ieri e l'escursione a Tula che si aspetta domani che, sono sicura, ci riserva davvero grandi sorprese!

Partiti col pullman da Porto Torres verso le 8.30 andando verso Stintino tutti confabulavano eccitati su come sarebbe stato il viaggio sul battello Stintino-Asinara, chi ha sofferto il mare e chi, come me, non riusciva a staccare gli occhi dalla distesa blu che si estendeva davanti ai nostri occhi.
Arrivati sull'isola, siamo stati accolti dai responsabili del Centro di cura delle tartarughe marine, dove, dopo la spiegazione sulla loro occupazione, abbiamo visto due tartarughe in cura nelle loro vasche. Tutti gli svedesi hanno apprezzato soprattutto la tartaruga "Caretta Caretta", di dimensioni abbastanza piccole rispetto ad altri esemplari e tipica della nostra isola.
In seguito la nostra escursione è continuata al carcere Fornelli, dove tutti si sono divertiti a immortalare se stessi all'interno delle celle con facce buffe ed espressioni da veri duri!
Probabilmente ciò che ha più esaltato tutti è stato il mezzo che ci ha portato in giro per tutta l'Asinara, un simpatico trenino aperto a due vagoni da cui abbiamo potuto apprezzare tutto il panorama e riuscire a scorgere persino due mufloni che ha fatto urlare tutti di gioia.
Un bel bagno poi, all'ossario (tra il 1915 e il 1916 sull'isola dell'Asinara furono internati 22.000 prigionieri di guerra austro-ungarici, morti sull'isola per malattie contagiose i loro resti furono conservati in questo luogo) ci serviva davvero. Il secondo è stato invece a Cala Reale luogo, dove abbiamo mangiato tutti insieme, riso e scherzato e soprattutto riposato un po'.


Vari luoghi hanno impegnato le fotocamere dei nostri ospiti, panorami davvero interessanti che hanno saputo rapire anche gli occhi a noi sardi, mari cristallini da cui si osservavano pesci di varie dimensioni. Le nostre digitali hanno davvero dato il massimo. Tranquilli, si è già provveduto a chiedere ai nostri amici di passarci un po' delle loro foto, creeremo un album apposito, dove potremo vedere la nostra terra vista dagli occhi di chi non ci abita tutti i giorni. Perché spesso e volentieri non ci accorgiamo che per vedere splendidi panorami probabilmente basta prendere un traghetto per essere in mezz'ora in mezzo alla natura incontaminata.

Persino vedere animali che normalmente non abbiamo la possibilità di osservare come il famoso asinello bianco, la teoria più accreditata dice che il suo colore è dato da una mutazione genetica, una specie di albinismo che li rende sensibili persino alla luce del sole.

L'aiuto della guida è stato molto utile soprattutto per conoscere i nomi delle piante che formano la nostra famosa macchia mediterranea, anche se al ritorno è stato difficile impedirci di svagarci. Difatti tutto l'entusiasmo che tutti trattenevano, è scoppiato al viaggio di ritorno, dove tutti hanno cantato canzoni sassaresi che hanno intrattenuto con simpatia molti svedesi che hanno tentato anche di cantare. Insomma, anche questa è cultura sarda!


Nel viaggio di ritorno, la stanchezza, non ci ha di certo impedito di continuare a ridere e scherzare. Lo scambio svedesi-italiani è davvero ottimo, un gruppo omogeneo che dialoga in inglese e italiano aiutato da gesticolazioni inventate sul momento. Probabilmente la cosa più divertente è sentire uno svedese dire "ajo". Oppure il nostro inglese a volte davvero "maccaronico, un esempio? Fiume da oggi si dice "Flumen!"


Insomma le sorprese non sono finite. Non pensiamo che l'avventura sia quasi finita. Pensiamo a divertirci e a goderci questi ultimi giorni tutti insieme.


E come al solito, alla prossima!

Veronica Monti

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